giovedì 18 maggio 2017

Influenza ambienti multitasking sull'apprendimento

Nativi digitali= immersi fin dalla nascita dalle nuove tecnologie.
Hanno un approccio infografico,sono orientati al fututo alla connettività e alla socializzazione. Cercano risposte immediate.
Immigrati digitali=pensiero sequenziale,orientati al passato,alla riflessione e all'isolamento.

Ci troviamo ormai al tramonto della società del libro e dell'interpretazione?
                                                                                                                           

  • Gli apocallittici rispondono a questa domanda affermando che guardano la tecnologia con cinismo
  • Gli integrati la accolgono con positività
Comunque è presto per affermarlo poichè anche la diffusione della stampa fu stata criticata molto in origine.
                                                                                                                                                                                                           
Le tecnologie digitali non influiscono tanto sul miglioramento o il peggioramento dell'apprendimento,ma al rapporto dell'individuo con la conoscenza e la cultura.
La differenza tra nativi e immigrati si nota maggiormente nelle scuole,tra insegnanti e studenti. infatti oltre che un incomprensione reciproca  si manifesta un diverso e opposto modo di utilizzare le tecnologie.

In Danimarca o Svezia fin dai primi anni nelle scuole viene effettuato lo studio su computer e tablet.
Mentri in altri paesi vige ancora una buona dose di scetticismo.





     

  

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giovedì 27 aprile 2017

Motivazione e studio

Si parla di motivazione per indicare le ragioni per le quali si compie un'azione.Ma il passaggio dalla motivazione all'azione può essere complicato. Per questo Kuhl distingue:
  • La motivazione centrata sull'azione (tipico di chi agisce con decisione)
  •  La motivazione centrata sulla situazione (tipico di chi è indeciso)
I bisogni che spingono all'azione sono diversi,e alcuni studiosi come Maslow ne hanno fornito una classificazione (la piramide di Maslow)


Il nostro comportamento è influenzato anche dal modo in cui spieghiamo ciò che accade.
  • Si parla di attribuzione interna (o locus of control interno) quando il soggetto attribuisce a se stesso la responsabilità o il merito 
  • Si parla di attribuzione esterna (o locuso of control esterno) quando il soggetto attribusisce la fortuna,l'aiuto degli altri,le ragioni del successo o dell'insuccesso agli altri
Chi ha fiducia nei propri mezzi è destinato ad avere un rendimento migliore. Non è però da trascurare il giudizio dei docenti: si tratta del cosidetto effetto Pigmaglione quando il giudizio dei docenti modifica le prestazioni dell'alunno




                                                      STUDIARE COME E PERCHE
 Conoscere i fattori che entrano in gioco nel processo di apprendimento è un aiuto fondamentale sia per chi insegna sia per chi impara che deve essere in grado di valutare il proprio apprendimento per poter sempre migliorare. 
Nella nostra società è fondamentale imparare a imparare,cioè di riuscire ad imparare sempre cose nuove. Questo continuo apprendimento è influenzato dallo stile cognitivo che varia da persona a persona. 
Nel processo di apprendimento si affiancano la valutazione e le emozioni in un rapporto definito da Bandura "determinismo reciproco". Il ruolo delle emozioni può essere sia positivo che negativo: un'ansia eccessiva (ansia da prestazione) è infatti causa di una sorta di paralisi dei processi cognitivi e della memoria. 
L'apprendimento è inoltre influenzato dall'ambiente,ossia dalla situazione e dal tipo di pedagogia messa in atto dal docente. 
  • Il comportamentismo di Bloom e Skinner mette l'accento sull'organizzazione didattica.
  •  Il cognitivismo di Bruner e Ausubel è incentrato sullo studente.
  •  Il costruttivismo valorizza la collaborazione tra docente e studenti. 
 L'apprendimento infine è influenzato dalla consapevolezza che abbiamo dei nostri processi cognitivi. Si parla allora di metacognizione per indicare la conoscenza di come pensiamo e ricordiamo;di autovalutazione per indicare valutazione delle proprie prestazioni. Da queste dipende l'autoefficacia,ossia la fiducia nelle nostre capacità.
 

martedì 25 aprile 2017

Persepolis

Marjane è una bambina irachenaa. I suoi genitori sono borghesi che vivono in Iran come la nonna. Lo zio, proveniente da un gruppo comunista, viene liberato dalla prigione dov'era rinchiuso insieme ad altri prigionieri politici a causa delle loro idee in contrasto con quelle della dittatura.Così Marjane si avvicina grazie a lui alla politica e agli eventi che sta vivendo il suo Paese. Lo zio le racconta la sua storia,cercando di trasmetterle le sue stesse idee. La piccola è affascinata,e in Iran la rivoluzione islamica giorno dopo giorno aumenta,ma lei non stente a ribellarsi.
Quando scoppia la guerra con l'Iraq,i genitori la vogliono proteggere e la mandano all'estero, al liceo francese di Vienna. Marjane però non si adatta bene alla vita in europa. Passa di casa in casa, conoscendo la cultura e frequentando le persone del posto. Vive per la prima volta l'amore, che però finisce presto, lasciandola talmente delusa da farla vagare per Vienna, senza una casa. Per questo Marjane rischia la vita. Dopo essere stata ricoverata in ospedale ed essere guarita, chiede ai suoi genitori di poter tornare a casa, ma senza che facciano domande sugli anni passati in Austria.
Tornata in Iran cade in depressione, perché nonostante la guerra sia finita ritrova il suo paese in condizioni peggiori di come lo aveva lasciato.A 21 anni decide di sposarsi,a causa della dittatura che non le permetteva di trascorrere del tempo con un uomo che non era suo marito.Ma con il passare del tempo si rende conto di non amare più il suo sposo, così come il suo Paese di cui aveva tanta nostalgia.Marjane chiede il divorzio,e si trasferisce a Parigi, lasciando i genitori e la nonna,che muore dopo poco,senza poterla salutare un'ultima volta. La libertà ha sempre un prezzo.

L'educazione nel Medioevo

La Religione al giorno d'oggi ha un difficile rapporto con la scienza e la filosofia.
Il cristianesimo entra in relazione con la filosofia,la letteratura e la scienz,dando vita a una nuova cultura.

CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE:LA SALVEZZA DELL'ANIMA:

Il cristianesimo parte dalla predicazione di Cristo in palestina e dopo una fase di persecuzioni conquista tutto l'impero e diventa la religione ufficiale. 
Cresce l'importanza della chiesa e quella dei monasteri che oltre ad essere delle isole di pace sono centri di conservazione di opere del passato.  
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica.
I primi  strumenti dell'educazione cristiana sono i vangeli incentrati sulla figura di Cristo che è il maestro,e sul suo esempio
Oltre che tramite i vangeli Cristo insegna anche attraverso esempi concreti che sono il contenuto delle parabole che si basa su esempi concreti. 

LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA E L'IMPORTANZA DEI FANCIULLI
Nei primi secoli l'educazione cristiana non ha una vera e propria struttura scolastica,ma è basata sul rapporto personale in ricordo degli apostoli,portata avanti dai Padri apostolici (poco posteriori alla generazione degli apostoli ispirati all'insegnamento di questi). 
Oltre a loro erano presenti i Padri apoligisti che avevano una funzione di difesa agli attacchi dei pagani che vedevano il cristianesimo una religione pericolosa. 
L'educazione cristiana è rivolta a tutti senza distinzioni, e è un messaggio univrrsale che vuole condurre attraverso un rinnovamento interiore (tema caratteristico di molte religioni che mettono in rilievo l'individuo e le sue capacità) alla salvezza dell'anima.    
L'educatore cerca di insegnare il messaggio di cristo,incentrato sull'amore per gli altri e per Dio. Questo compito non è facile e per questo necessitano una guida rappresentata prima da Cristo poi dagli apostoli e poi dai sacerdoti.  
Anche la concezione di infanzia muta. Per Cristo i fanciulli diventano un esempio da imitare. Come disse nel Vangele di Matteo: "Gesù disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me,perchè di questi è il regno dei cieli."  

CRISTIANESIMO E FILOSOFIA 
Il cristianesimo si trova ad affrontare una doppia sfida
  • Una dll'esterno,portata dalle culture pagane contro la nuova fede (poichè era vista appunto come una religione pericolosa) 
  • L'altra dall'interno,a causa delle diverse interpretazioni del messaggio cristiano. 
A impegnarsi in questa sfida furono i Padri apologisti. 
Nel 2° sec. d.C. compaiono le prime scuole cristiane,che insegnano anche elementi di filosofia greca da dove ricava strumenti culturali più soffisticati.  
I primi maestri venivano chiamati didàskaloi e deriva dal nome della prima scuola in assoluto "Didaskaleion" dove operavano: Panteneo,Clemente Alessandrino e Origene. 
Oltre a temi religiosi vengono insegnate le sette arti liberali:grammatica,logica,retorica,aritmetica,geometria,musica e astronimia) 
 Il catecumenato preparava al battesimo. L'educazione prevedeva due livelli formativi:
  • Uno per gli incipienti,che facevano ingresso nella comunità cristiana,e venivano preparati al battesimo (che è per i cristiani una testimonianza pubblica di fede)
  • Uno per i competenti,per i quali si cura una preparazione più approfondita  
Qui compare la figura di sacerdote al quale viene affidato il compito educativo
Da quando la somministrazione viene anticipata ai primi mesi di vita,il catecumenato non ha più ragione di esistere. 

 
  

giovedì 20 aprile 2017

Platone

Il più grande allievo di Socrate fu Platone.
La sua filosofia è centrata sulla giustizia.
Rinuncia alla carriera politica a cui era destinato e cerca fuori da Atene una città ideale,i cui tratti sono sviluppati nella sua opera più importante:Repubblica.
Qui espone le idee di ciò che è per lui uno stato giusto.
  • Uno stato non può essere giusto se non è governato da persone giuste (secondo lui i filosofi)
  • Uno stato è giusto se gli uomini contribuiscono all'aiuto e al mantenimento di esso,ognuno in base alle proprie capacità. divide tre tipi di cittadini:  
           -PRODUTTORI= temperanza
           -GUERRIERI= coraggio
           -GOVERNANTI= aggezza
  • I migliori non sono i nobili,ma i migliori per capacità. Questa aristocrazia è chiamata meritocrazia 
I tentativi di realizzare uno stato giusto falliscono.
In seguito a questo insuccesso fonda l'Accademia e prepara un proprogetto educativo allo scopo di preparare un nuovo ceto politico.
Per trasformare la politica però c'è bisogno  di una rivoluzione culturale,che formi una nuova tavola di valori.
Platone a differenza di Socrate cerca la verità e valori immutabili da realizzare tra gli uomini.
Platone considera i concetti di bene e giustizia come "oggetti speciali",non materiali,chiamate idee.
Le idee sono la conclusione dell'educazione.

                                                                                                   

mercoledì 19 aprile 2017

Socrate:la forza del dialogo


Socrate fu uno dei primi dei grandi filosofi greci e dei piu grandi educatori.
Dedicò la sua vita alla filosofia e all'insegnamento morale per il quale non chiese mai un compenso.
Egli induce i suoi interlocutori alla continua ricerca della verità,egli stesso è impegnato nella sua ricerca poichè lui stesso afferma "di non sapere".
Socrate adotta un particolare metodo:
  • Attraverso un dialogo sottopone gli interlocutori a un complesso gioco di domande e risposte mettendo alla prova le loro convinzioni,che spesso si rivelano poi contraddittorie
  • Questa confutazione apre la strada per la ricerca della verità. 
Questo metodo è chiamato maieutico,poichè lui paragona il suo lavoro a quello della madre (attuale ostretica):come la madre aiuta le donne a partorire corpi,lui aiuta la mente a partorire idee.

Il suo atteggiamento viene chimato ironia socratica poichè lui stesso si definisce ignorante.
Socrate infatti non viene definito un sofista perchè:
  • Non chiede nulla in cambio 
  • Si basa sulla dialettica e non sulla retorica
  • Si basa su concetti di beni e giustizia
  • Per lui la virtù è insegnabile tramite una ricerca interiore
Infatti socrate afferma che l'uomo è la propria anima e i veri valori sono appunto quelli dell'anima in primo luogo la conoscenza,la libertà,e la felicità. 








I sofisti e la nascita della paidèia

Atene raggiunge il vertice del suo splendore politico con Pericle.
Nei decenni successivi è il luogo principale della cultura greca con i sofisti Socrate e Platone.
Sofista= "colui che sa usare il sapere". Essi però non identificano la conoscenza alla verità.
Ad esempio:
  • Protagora di Abdera afferma che "l'uomo è la misura di tutte le cose,di quelle che sono in quanto sono e di quelle che sono in quanto non sono" cioè che la veritàè quella che gli uomini decidono sia tale. 
  • Gorgia da Lentini afferma che "nulla è seppure qualcosa è,non è conoscibile,seppure è conoscibile,non è comunicabile" cioè che tutto sta nelle nostre capacità,e che l'unica realtà è il linguaggio.
Per questo i sfisti sono stati accusati di scetticisismo perchè hanno affermato che non si può conoscere nulla con certezza,e di nichilismo perche hanno affermato che non esistono verità assolute.
Essi hanno preso un grande merito a sostenere l'insegnabilità della virtù a tutti,e quindi l'importanza dell'istruzione e dell'educazione.

La nuova virtù consiste nell'abilita dialettica e retorica,cioè nell'arte del linguaggio.
Questa aretè secondo i sofisti si può imparare,e non è una dote ereditaria. Le tecniche sono:
  • La dialettica dove ciascuno cerca di provare razionalmente la validità delle proprie posizioni mettendo in discussione quelle dell'avversario. 
  • La retorica che consiste in lunghi discorsi che riescano a persuadere un vasto uditorio.
Grazie a queste capacità un politico può scendere in un confronto tra diverse parti: aretè agonale.
Per poter "battere l'avversario" è necessario disporre di un "vasto sapere",di un sapere enciclopedico.
Nell'ambito del loro insegnamento rientrano specialmente la poesia e il mito,vengono quindi gettate le basi della paidèia greca il cui obbiettivo di insegnamento è la cultura generale.