Marjane è una bambina irachenaa. I suoi genitori
sono borghesi che vivono in Iran come la nonna.
Lo zio, proveniente da un gruppo comunista,
viene liberato dalla prigione dov'era rinchiuso insieme ad altri
prigionieri politici a causa delle loro idee in contrasto con quelle della dittatura.Così Marjane si avvicina grazie a lui alla politica e
agli eventi che sta vivendo il suo Paese. Lo zio le racconta la sua
storia,cercando di trasmetterle le sue stesse idee.
La piccola è affascinata,e in Iran la rivoluzione islamica
giorno dopo giorno aumenta,ma lei non stente a ribellarsi.
Quando scoppia la guerra con l'Iraq,i genitori la vogliono proteggere e la mandano all'estero, al liceo francese di Vienna.
Marjane però non si adatta bene alla vita in europa. Passa di casa in
casa, conoscendo la cultura e frequentando le persone del posto. Vive per la prima volta l'amore, che però finisce presto,
lasciandola talmente delusa da farla vagare per Vienna, senza una casa. Per questo Marjane rischia la
vita. Dopo essere stata ricoverata in ospedale ed essere guarita,
chiede ai suoi genitori di poter tornare a casa, ma senza che facciano
domande sugli anni passati in Austria.
Tornata in Iran cade in depressione, perché nonostante la guerra sia finita ritrova il suo paese in
condizioni peggiori di come lo aveva lasciato.A 21 anni decide di sposarsi,a causa della dittatura che non le permetteva di trascorrere del tempo con un uomo che non era suo marito.Ma con il passare del tempo si rende conto di non amare più il suo sposo, così come il suo Paese di cui aveva tanta nostalgia.Marjane chiede il divorzio,e si trasferisce a Parigi, lasciando i genitori e la nonna,che muore dopo poco,senza poterla salutare un'ultima volta. La libertà ha sempre un prezzo.
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